Montalto

Con una popolazione di circa 230 abitanti, Montalto è la più grande delle frazioni di Rionero Sannitico. L'attuale abitato, posto ad un'altezza intorno ai 900-1.000 metri s.l.m, si è sviluppato lungo il percorso del tratturo che da Pescasseroli in Abruzzo porta a Candela in Puglia. I racconti delle persone anziane narrano di numerose "morr' d' pecur'" (greggi di pecore) che nel periodo della transumanza si spostavano d'estate verso gli abbondanti pascoli del Parco d'Abruzzo e delle Mainarde ed all'inizio dell'inverno tornavano nelle Puglie.

Resti di antiche costruzioni risalenti ad un periodo storico incerto, ormai completamente coperti dalla vegetazione, si trovano nel bosco che sovrasta il paese, lungo le pendici del gruppo collinare detto "'r Cuastiegl" (il castello). L'altura deve il nome ai resti, anche questi ormai coperti dalla vegetazione e quasi intermente diruti, di un sito fortificato posto alla sua sommità di origine, sembrerebbe, sannita e poi rimaneggiato in epoche successive probabilmente medioevali. Notizie interessanti sulle evidenze archeologiche del territorio di Montalto, in particolare le numerose statuette (r' mammuecc) rinvenute in occasione degli scavi per la costruzione del primo acquedotto vicino alla sorgente di San Lorenzo, possono essere trovate navigando un interessante sito sulla popolazione italica dei Sanniti curato da Ezio Mattioco all'indirizzo:

http://xoomer.virgilio.it/davmonac/sanniti/mattioc1.html

L'abitato è tradizionalmente diviso nelle seguenti zone:

Cuclon'

la Cumbina

'r Bucchiard

'r Carbun

'r Uod d' la via

'la Font d' la Casetta

'r Tafaron'

Da ormai molti anni il giorno 10 agosto si festeggia San Lorenzo in onore del quale è stata recentemente edificata la chiesa del paese. Sta' divenendo consuetudine anche l'organizzazione di una sagra del tartufo durante il mese di agosto data l'abbondanza di questo prodotto nelle assolate campagne montaltine.

A Montalto è nato il 25 marzo del 1915 Eugenio Frate morto sul fronte greco a Kokli-Moni Susinu Kipisti il 14 novembre 1940 , medaglia d'oro al valore militare. A lui è dedicato il monumento edificato nella piazza principale di Rionero Sannitico.

Agli adulti e giovani di oggi, anche quei tanti emigrati negli anni verso altri paesi del mondo ed altre regioni d'Italia ma che, tuttavia, conservano un legame molto forte con la loro terra, piace ricordare il tenace lavoro dei padri e dei nonni per assicurare una identità ed un futuro migliore. Su tutti questi esempi: la prima strada per l'arrivo della trebbia; la costruzione della prima scuola; la costruzione della prima chiesa.

A cura di Sandro Ferrante